Libro Cieli in contraddizione. Giovanni Battista Riccioli e il terzo sistema del mondo - editore: Aguaplano - anno: 2018
EAN: 
9788885803114

Descrizione

Nell'età moderna Giovanni Battista Riccioli (1598-1671) ha fatto parlare spesso di sé. Lo menzionano Hevelius e Huygens, è nota la sua collaborazione con Francesco Maria Grimaldi, è fitta la sua corrispondenza con Rocca, Kircher e Cassini. Eppure, nel corso del XIX e del XX secolo, assistiamo all'oblio di Riccioli: a dispetto delle discussioni sui concetti di progresso e di metodo scientifico, di theory-ladenness e di conoscenza tacita, la filosofia e la storia della scienza, nel moltiplicarsi delle questioni epistemologiche e nella ricognizione di innumerevoli case studies, hanno perso le tracce di questo astronomo. Riccioli corregge Kepler, è polemico con Copernico, critico di Tolomeo, convinto sostenitore dell’importanza dei dati empirici e delle prove fisiche. È teologo di vaglia, talora in contrasto con la sua Istituzione, fautore dell’universo finito e della necessità di una causa prima. Questo libro restituisce alla storia della scienza un pensatore dimenticato. E ci consegna un passepartout per indagare l’altra Rivoluzione scientifica: quella degli scienziati perplessi, poco amati e competenti, armati di argomenti calzanti e meritevoli di nuova considerazione.

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Nell'età moderna Giovanni Battista Riccioli (1598-1671) ha fatto parlare spesso di sé. Lo menzionano Hevelius e Huygens, è nota la sua collaborazione con Francesco Maria Grimaldi, è fitta la sua corrispondenza con Rocca, Kircher e Cassini. Eppure, nel corso del XIX e del XX secolo, assistiamo all'oblio di Riccioli: a dispetto delle discussioni sui concetti di progresso e di metodo scientifico, di theory-ladenness e di conoscenza tacita, la filosofia e la storia della scienza, nel moltiplicarsi delle questioni epistemologiche e nella ricognizione di innumerevoli case studies, hanno perso le tracce di questo astronomo. Riccioli corregge Kepler, è polemico con Copernico, critico di Tolomeo, convinto sostenitore dell’importanza dei dati empirici e delle prove fisiche. È teologo di vaglia, talora in contrasto con la sua Istituzione, fautore dell’universo finito e della necessità di una causa prima. Questo libro restituisce alla storia della scienza un pensatore dimenticato. E ci consegna un passepartout per indagare l’altra Rivoluzione scientifica: quella degli scienziati perplessi, poco amati e competenti, armati di argomenti calzanti e meritevoli di nuova considerazione.

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