Libro Del pessimismo teologico. Il pensiero di un cristiano solitario - editore: Il Prato - anno: 2017
EAN: 
9788863364347

Descrizione

Parlare insieme di teologia e di pessimismo può sembrare una contraddizione. La religione, infatti, è stata sempre una risposta ottimista al dolore dell’uomo. Tuttavia, in questo libro – che è un dialogo tra un teologo, un filosofo e un poeta – si pensa il pessimismo in un duplice senso: da un lato lo si vede come la forma più coerente del messaggio escatologico cristiano; dall’altro lato si presta ascolto ad ogni umanissimo lamento. Il mistero divino e il mistero umano sono legati da una comune missione: il trionfo del Bene e il ritorno agapico di tutte le creature all’Uno. Ma è un cammino impervio sia teologicamente, sia umanamente. Infatti, ad ostacolare il cammino c’è sempre quel Peggio che un giorno si dovrà affermare con grande violenza per un totale e pieno compimento della Gloria. La Croce, infatti, spetta ad ogni cristiano (esiste un cristiano solo dove c’è un imitatore di Cristo) e il pessimismo teologico, paradossalmente, appare come il modo più rigoroso per sostare nel mare in tempesta che è la vita. La Trinità e le sue problematicità si riversano nella vita dell’uomo, il quale si aggrappa all’Amore e si domanda: l’esplosione originaria, che sfocia per sua natura nel molteplice, sarà capace di farsi nuovamente Uno calpestando definitivamente la Morte? Il “discorso della montagna” avrà il suo reale compimento? Queste domande abitano il pessimismo teologico e le sue possibili risposte. Ma forse l’ultima parola viene lasciata sempre all’inesprimibile, al silenzio e al dubbio. La Verità farà comunque il suo percorso!

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Parlare insieme di teologia e di pessimismo può sembrare una contraddizione. La religione, infatti, è stata sempre una risposta ottimista al dolore dell’uomo. Tuttavia, in questo libro – che è un dialogo tra un teologo, un filosofo e un poeta – si pensa il pessimismo in un duplice senso: da un lato lo si vede come la forma più coerente del messaggio escatologico cristiano; dall’altro lato si presta ascolto ad ogni umanissimo lamento. Il mistero divino e il mistero umano sono legati da una comune missione: il trionfo del Bene e il ritorno agapico di tutte le creature all’Uno. Ma è un cammino impervio sia teologicamente, sia umanamente. Infatti, ad ostacolare il cammino c’è sempre quel Peggio che un giorno si dovrà affermare con grande violenza per un totale e pieno compimento della Gloria. La Croce, infatti, spetta ad ogni cristiano (esiste un cristiano solo dove c’è un imitatore di Cristo) e il pessimismo teologico, paradossalmente, appare come il modo più rigoroso per sostare nel mare in tempesta che è la vita. La Trinità e le sue problematicità si riversano nella vita dell’uomo, il quale si aggrappa all’Amore e si domanda: l’esplosione originaria, che sfocia per sua natura nel molteplice, sarà capace di farsi nuovamente Uno calpestando definitivamente la Morte? Il “discorso della montagna” avrà il suo reale compimento? Queste domande abitano il pessimismo teologico e le sue possibili risposte. Ma forse l’ultima parola viene lasciata sempre all’inesprimibile, al silenzio e al dubbio. La Verità farà comunque il suo percorso!

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