Libro Intelletto d'amore - editore: Quodlibet - anno: 2020
EAN:
9788822903860
Libro Intelletto d'amore - editore: Quodlibet - anno: 2020
EAN:
9788822903860
Descrizione
Ciascuno dei due testi che, attraverso un fitto intreccio di rimandi e implicazioni, disegnano la trama del libro, è una meditazione sul fantasma come luogo e soggetto dell'amore. E lo fanno mettendo a confronto in una prospettiva inedita due eccezionali personaggi: Guido Cavalcanti, il «primo amico» di Dante e maestro ineguagliato della fenomenologia amorosa, e Ibn Rushd, l'Averroè dei Latini, il filosofo arabo che ha più profondamente segnato il pensiero occidentale dal XIII al XV secolo. E se, per entrambi, la congiunzione con l'intelletto unico nomina la felicità suprema, è la funzione del fantasma che si rivela ogni volta decisiva. In che modo i pensieri ci appartengono, come può un'idea diventare «mia»? È il fantasma - rispondono il poeta e il filosofo che, mediante il desiderio, rende il pensiero proprio a un soggetto. Ma, per Cavalcanti, il fantasma deve perire perché la congiunzione amorosa abbia luogo e l'individuo sopravvive solo come un automa «fatto di rame o di pietra o di legno»; per il filosofo, invece, è la specie umana nel suo insieme il soggetto - anche politico - della felicità suprema. Prefazione di Alain de Libera.
Informazioni tecniche
Caratteristiche tecniche | ||
---|---|---|
Nr pagine | 80 | |
Info | ||
Temi trattati | Umanesimo,Filosofia occidentale: dal 1800 in poi,Filosofia moderna,Filosofia contemporanea | |
Editore | Quodlibet | |
Fornitore | Quodlibet | |
Di (autore) | Giorgio Agamben, Jean-Baptiste Brenet | |
Prefazione di | Alain De Libera | |
Tradotto da | Giuseppe Lucchesini |
12,50 €
10,25 € IVA esclusa
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Dettagli
Descrizione
Ciascuno dei due testi che, attraverso un fitto intreccio di rimandi e implicazioni, disegnano la trama del libro, è una meditazione sul fantasma come luogo e soggetto dell'amore. E lo fanno mettendo a confronto in una prospettiva inedita due eccezionali personaggi: Guido Cavalcanti, il «primo amico» di Dante e maestro ineguagliato della fenomenologia amorosa, e Ibn Rushd, l'Averroè dei Latini, il filosofo arabo che ha più profondamente segnato il pensiero occidentale dal XIII al XV secolo. E se, per entrambi, la congiunzione con l'intelletto unico nomina la felicità suprema, è la funzione del fantasma che si rivela ogni volta decisiva. In che modo i pensieri ci appartengono, come può un'idea diventare «mia»? È il fantasma - rispondono il poeta e il filosofo che, mediante il desiderio, rende il pensiero proprio a un soggetto. Ma, per Cavalcanti, il fantasma deve perire perché la congiunzione amorosa abbia luogo e l'individuo sopravvive solo come un automa «fatto di rame o di pietra o di legno»; per il filosofo, invece, è la specie umana nel suo insieme il soggetto - anche politico - della felicità suprema. Prefazione di Alain de Libera.
gr
Specifiche
Informazioni tecniche
Caratteristiche tecniche | ||
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Nr pagine | 80 | |
Info | ||
Temi trattati | Umanesimo,Filosofia occidentale: dal 1800 in poi,Filosofia moderna,Filosofia contemporanea | |
Editore | Quodlibet | |
Fornitore | Quodlibet | |
Di (autore) | Giorgio Agamben, Jean-Baptiste Brenet | |
Prefazione di | Alain De Libera | |
Tradotto da | Giuseppe Lucchesini |
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