Libro La coscienza del re. Juan de santo Tomás, confessore di Filippo IV di Spagna - editore: Olschki - anno: 2006
EAN: 
9788822255600

Descrizione

Il libro ricostruisce l'opera di Juan de santo Tomás, confessore di Filippo IV di Spagna tra il 1643 e il 1644, nel quadro della vita di corte e degli organismi di governo della monarchia durante i mesi successivi alla caduta in disgrazia del Conte-Duca di Olivares, per oltre venti anni favorito del sovrano e principale figura del governo. Viene affrontato, in particolare, il tema della confessione quale luogo di formazione della coscienza del fedele e della trasmissione del consiglio religioso e politico, sede di direzione spirituale e tribunale della coscienza, in un ambito del tutto particolare rappresentato dal rapporto tra un penitente, che è allo stesso tempo un fedele laico e il sovrano di uno Stato, e un ecclesiastico che è insieme un religioso e un consigliere i cui consigli avevano ricadute intrinsecamente politiche. I "peccati di stato" del re e i consigli del confessore nelle diverse circostanze vengono definiti attraverso i linguaggi della politica e della teologia. Il rapporto tra il re e il suo confessore ne emerge come essenziale, segnato, rispetto ad ogni altro, dal sigillo della confessione ricco di echi tra le voci della politica.

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Il libro ricostruisce l'opera di Juan de santo Tomás, confessore di Filippo IV di Spagna tra il 1643 e il 1644, nel quadro della vita di corte e degli organismi di governo della monarchia durante i mesi successivi alla caduta in disgrazia del Conte-Duca di Olivares, per oltre venti anni favorito del sovrano e principale figura del governo. Viene affrontato, in particolare, il tema della confessione quale luogo di formazione della coscienza del fedele e della trasmissione del consiglio religioso e politico, sede di direzione spirituale e tribunale della coscienza, in un ambito del tutto particolare rappresentato dal rapporto tra un penitente, che è allo stesso tempo un fedele laico e il sovrano di uno Stato, e un ecclesiastico che è insieme un religioso e un consigliere i cui consigli avevano ricadute intrinsecamente politiche. I "peccati di stato" del re e i consigli del confessore nelle diverse circostanze vengono definiti attraverso i linguaggi della politica e della teologia. Il rapporto tra il re e il suo confessore ne emerge come essenziale, segnato, rispetto ad ogni altro, dal sigillo della confessione ricco di echi tra le voci della politica.

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