Libro La nuova sovranità. Un saggio - editore: Giappichelli - anno: 2020
EAN: 
9788892116320

Descrizione

«Ho cominciato a pensare a questo saggio a Bengasi nel marzo del 2011 quando, nel pieno della rivolta contro Gheddafi, in Libia c'erano due governi. Uno, quello degli insorti, riconosciuto dalla Comunità internazionale e l'altro, a Tripoli, guidato da Gheddafi. La situazione che si era creata in Libia è un caso paradigmatico, che ben sintetizza le questioni affrontate in queste pagine. C'era stato un intervento da parte di alcuni membri della Comunità internazionale per fermare gli annunciati massacri della popolazione civile da parte di Gheddafi, autorizzato da una storica risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ma neanche l'ONU era in grado di determinare chi fosse il "Sovrano". Gli ambasciatori di Gheddafi continuavano a rappresentare il regime in molti Stati. E chi doveva o voleva intrattenere rapporti con il Paese, sia a livello istituzionale che commerciale, non sapeva chi fosse il legittimo rappresentante a cui rivolgersi. Ho terminato il lavoro nel periodo del Covid e l'impatto della pandemia affiora tra queste pagine, non solo perché il forzato lock-down mi ha concesso il tempo per rivedere gli appunti. Durante i lunghi mesi di confinamento, segnati da importanti e inaspettate restrizioni di libertà che come tutti davo ormai per scontate, la presenza del Sovrano con tutta la forza del ius imperii si è materializzata uscendo dalla teoria dello Stato per penetrare con irruenza nelle nostre vite. Questo saggio in realtà non è niente. Non aspira a essere un lavoro accademico, né un libro da comodino. E solo un tentativo di dare un inquadramento sistematico e una lettura giuridica di alcune esperienze vissute sul campo...» (dalla prefazione)

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«Ho cominciato a pensare a questo saggio a Bengasi nel marzo del 2011 quando, nel pieno della rivolta contro Gheddafi, in Libia c'erano due governi. Uno, quello degli insorti, riconosciuto dalla Comunità internazionale e l'altro, a Tripoli, guidato da Gheddafi. La situazione che si era creata in Libia è un caso paradigmatico, che ben sintetizza le questioni affrontate in queste pagine. C'era stato un intervento da parte di alcuni membri della Comunità internazionale per fermare gli annunciati massacri della popolazione civile da parte di Gheddafi, autorizzato da una storica risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ma neanche l'ONU era in grado di determinare chi fosse il "Sovrano". Gli ambasciatori di Gheddafi continuavano a rappresentare il regime in molti Stati. E chi doveva o voleva intrattenere rapporti con il Paese, sia a livello istituzionale che commerciale, non sapeva chi fosse il legittimo rappresentante a cui rivolgersi. Ho terminato il lavoro nel periodo del Covid e l'impatto della pandemia affiora tra queste pagine, non solo perché il forzato lock-down mi ha concesso il tempo per rivedere gli appunti. Durante i lunghi mesi di confinamento, segnati da importanti e inaspettate restrizioni di libertà che come tutti davo ormai per scontate, la presenza del Sovrano con tutta la forza del ius imperii si è materializzata uscendo dalla teoria dello Stato per penetrare con irruenza nelle nostre vite. Questo saggio in realtà non è niente. Non aspira a essere un lavoro accademico, né un libro da comodino. E solo un tentativo di dare un inquadramento sistematico e una lettura giuridica di alcune esperienze vissute sul campo...» (dalla prefazione)

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