Libro Montenegro - editore: Biblioteca dell'Immagine - anno: 2014
EAN: 
9788863911596

Descrizione

"Una servetta accorta, certamente Dalmata e della costa mi designa il solo posto vacante, e io siedo, undecimo, in mezzo a dieci Montenegrini d'aspetto burbero, quasi tutti d'altissima statura, coi capelli lunghi, i baffi bruni, la maggior parte decorati di medaglie commemorative, e tutti con un vero arsenale alla cintura! Neppur uno depone le armi per mettersi a tavola. Quando portano il primo piatto, una specie di ragù colle patate, uno de' Montenegrini, che vuol certamente farmi onore, mi designa duramente col dito, affinché mi servano pel primo. Conto ventiquattro pistole in quelle dieci cinture. Tutti i commensali tengono in testa la berretta: portano la gugna bianca col panciotto rosso ricamato d'oro; alcuni hanno ricami neri sul fondo color di robbia. Questi signori bisbigliano esaminandomi; uno domanda alla serva se io parlo il serbo; capisco ch' ella mi crede italiano, perché comunico con lei in questa lingua, e con una parola, Fransuski, reclamo la mia nazionalità. Mi pare che le fisionomie si rischiarino, ma il gesto è duro, e mi sento a disagio. Il desinare continua, col yatagan tagliano a pezzi un mezzo montone cotto alla graticola, e il formaggio nazionale completa il pasto. Le pipe si accendono, i Montenegrini..."

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"Una servetta accorta, certamente Dalmata e della costa mi designa il solo posto vacante, e io siedo, undecimo, in mezzo a dieci Montenegrini d'aspetto burbero, quasi tutti d'altissima statura, coi capelli lunghi, i baffi bruni, la maggior parte decorati di medaglie commemorative, e tutti con un vero arsenale alla cintura! Neppur uno depone le armi per mettersi a tavola. Quando portano il primo piatto, una specie di ragù colle patate, uno de' Montenegrini, che vuol certamente farmi onore, mi designa duramente col dito, affinché mi servano pel primo. Conto ventiquattro pistole in quelle dieci cinture. Tutti i commensali tengono in testa la berretta: portano la gugna bianca col panciotto rosso ricamato d'oro; alcuni hanno ricami neri sul fondo color di robbia. Questi signori bisbigliano esaminandomi; uno domanda alla serva se io parlo il serbo; capisco ch' ella mi crede italiano, perché comunico con lei in questa lingua, e con una parola, Fransuski, reclamo la mia nazionalità. Mi pare che le fisionomie si rischiarino, ma il gesto è duro, e mi sento a disagio. Il desinare continua, col yatagan tagliano a pezzi un mezzo montone cotto alla graticola, e il formaggio nazionale completa il pasto. Le pipe si accendono, i Montenegrini..."

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