Libro Mussolini e l'Europa. La politica estera fascista - editore: Le Lettere - anno: 2009
EAN: 
9788860872500

Descrizione

Pubblicato alla fine del 1945 con lo pseudonimo di Mario Donosti questo volume è stato il primo tentativo di ricostruzione storica della politica estera del fascismo scritto con un equilibrio che ne ha reso le conclusioni ancora valide a distanza di tanti decenni. Particolarmente attenta è l'analisi del periodo 1938-1943, durante il quale l'autore poté seguire direttamente dal Gabinetto del Ministro genesi e svolgimento degli eventi internazionali. Secondo l'autore, la politica estera di Mussolini si giostrò in un'alternanza «di gesti bellicosi e di conati di pace» e si avviò lentamente ma inesorabilmente verso «l'autoincapsulamento» e «l'impotenza diplomatica»: fu la risultante di una profonda contraddizione fra il desiderio mussoliniano di voler svolgere una funzione importante in campo internazionale e lo «spirito antinternazionalista» del fascismo con la sua ripugnanza nei confronti di ogni forma di collaborazione internazionale. Questa politica estera finì per acquistare una connotazione sempre più ideologica, lontana dagli interessi nazionali e proclive a soluzioni conflittuali.

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Pubblicato alla fine del 1945 con lo pseudonimo di Mario Donosti questo volume è stato il primo tentativo di ricostruzione storica della politica estera del fascismo scritto con un equilibrio che ne ha reso le conclusioni ancora valide a distanza di tanti decenni. Particolarmente attenta è l'analisi del periodo 1938-1943, durante il quale l'autore poté seguire direttamente dal Gabinetto del Ministro genesi e svolgimento degli eventi internazionali. Secondo l'autore, la politica estera di Mussolini si giostrò in un'alternanza «di gesti bellicosi e di conati di pace» e si avviò lentamente ma inesorabilmente verso «l'autoincapsulamento» e «l'impotenza diplomatica»: fu la risultante di una profonda contraddizione fra il desiderio mussoliniano di voler svolgere una funzione importante in campo internazionale e lo «spirito antinternazionalista» del fascismo con la sua ripugnanza nei confronti di ogni forma di collaborazione internazionale. Questa politica estera finì per acquistare una connotazione sempre più ideologica, lontana dagli interessi nazionali e proclive a soluzioni conflittuali.

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