Libro Scritti sulla guerra e sullo stato (1916-1918). Testo e contesti - editore: Giappichelli - anno: 2020
EAN: 
9788892131569

Descrizione

Si pubblica in questo volume la traduzione italiana dei saggi che Randolph S. Bourne ha scritto a proposito della prima guerra mondiale. Bourne è stato uno dei pochi intellettuali statunitensi a opporsi con coraggio e intelligenza all'intervento in guerra degli Stati Uniti nel 1917. Mentre la maggior parte degli uomini di cultura americani considerava la guerra un'opportunità di progresso per il Paese, Bourne metteva in guardia i suoi concittadini dalle conseguenze negative che il conflitto avrebbe avuto sulla democrazia e sulla possibilità di costruire una società inclusiva. Egli temeva che la repressione del dissenso e il fanatismo provocato dalla guerra avrebbero distrutto la delicata trama della società americana, formata da complesse relazioni tra differenti gruppi etnici, culturali e religiosi; temeva cioè che le conseguenze della guerra avrebbero affossato definitivamente il progetto di ciò che egli chiamava America trans-nazionale, un assetto sociale e politico aperto all'accoglienza e alla valorizzazione di ognuno.

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Si pubblica in questo volume la traduzione italiana dei saggi che Randolph S. Bourne ha scritto a proposito della prima guerra mondiale. Bourne è stato uno dei pochi intellettuali statunitensi a opporsi con coraggio e intelligenza all'intervento in guerra degli Stati Uniti nel 1917. Mentre la maggior parte degli uomini di cultura americani considerava la guerra un'opportunità di progresso per il Paese, Bourne metteva in guardia i suoi concittadini dalle conseguenze negative che il conflitto avrebbe avuto sulla democrazia e sulla possibilità di costruire una società inclusiva. Egli temeva che la repressione del dissenso e il fanatismo provocato dalla guerra avrebbero distrutto la delicata trama della società americana, formata da complesse relazioni tra differenti gruppi etnici, culturali e religiosi; temeva cioè che le conseguenze della guerra avrebbero affossato definitivamente il progetto di ciò che egli chiamava America trans-nazionale, un assetto sociale e politico aperto all'accoglienza e alla valorizzazione di ognuno.

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