Libro Se convenga prender moglie da vecchi - editore: Il Settimo Libro - anno: 2014
EAN: 
9788898933129

Descrizione

"Questo dialogo dell'autore delle 'Facezie', del 1436, fu ritrovato nel 1805 e stampato in lingua originale, il latino, in 25 copie. Questa è la prima e unica traduzione italiana, eseguita su una di esse. Lasciati alle spalle gli anni gaudenti della vita e giunti scapoli, senza troppi grattacapi, alla soglia della più scabra delle nostre stagioni, è da uomini saggi prendere allora moglie, e prenderla magari giovinetta e piacente? Intorno a questo dilemma, che sornione come una fenice risorge tanto più vigorosamente nell'animo di ogni uomo celibatario quanto più la vigoria delle sue forze declina, vi riportiamo la sentenza di un letterato tra i più ironici e colti del suo tempo, Giovanni Francesco Poggio Bracciolini da Terranuova (1380-1459). Maritato in tarda età, e maritato bene, questi si fece autore e interprete di un dialogo in lingua latina di così tanto bello argomento, con l'aiuto di due amici di convivio, Carlo Marsuppini e Niccolò Niccoli". (Gino Bogliolo)

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"Questo dialogo dell'autore delle 'Facezie', del 1436, fu ritrovato nel 1805 e stampato in lingua originale, il latino, in 25 copie. Questa è la prima e unica traduzione italiana, eseguita su una di esse. Lasciati alle spalle gli anni gaudenti della vita e giunti scapoli, senza troppi grattacapi, alla soglia della più scabra delle nostre stagioni, è da uomini saggi prendere allora moglie, e prenderla magari giovinetta e piacente? Intorno a questo dilemma, che sornione come una fenice risorge tanto più vigorosamente nell'animo di ogni uomo celibatario quanto più la vigoria delle sue forze declina, vi riportiamo la sentenza di un letterato tra i più ironici e colti del suo tempo, Giovanni Francesco Poggio Bracciolini da Terranuova (1380-1459). Maritato in tarda età, e maritato bene, questi si fece autore e interprete di un dialogo in lingua latina di così tanto bello argomento, con l'aiuto di due amici di convivio, Carlo Marsuppini e Niccolò Niccoli". (Gino Bogliolo)

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