Libro Sovranità e diritti. La dottrina dello stato da Jellinek a Schmitt - editore: Giappichelli - anno: 2014
EAN: 
9788834879252

Descrizione

Nell'epoca della globalizzazione il problema della sovranità sembra aver perduto di significato rispetto alla centralità del discorso sui diritti, declinato ormai come il paradigma tipicamente post-moderno intorno al quale ruotano le problematiche più discusse, dalla fine dello Stato-nazione alla governance come alternativa al classico government politico. Obiettivo di questo libro, che ricostruisce il percorso di alcuni tra i massimi esponenti dello Staatsrecht tedesco nella prima metà del Novecento, è invece quello di segnalare come proprio la classica dottrina generale dello Stato fosse già perfettamente consapevole del problematico rapporto sovranità(Stato)-diritti, ma lo inquadrasse entro il ragionamento sulla politicità, intesa come dimensione originaria dell'individuo associato. Emerge così che la sovranità può, se reinterpretata all'altezza delle trasformazioni più recenti, essere considerata la migliore garanzia per una società libera e democratica politicamente organizzata, dove i diritti non sono il contrario della politicità, ma l'oggetto garantito dall'esercizio concreto della sovranità, quale che sia l'ambito territoriale dello Stato.

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Nell'epoca della globalizzazione il problema della sovranità sembra aver perduto di significato rispetto alla centralità del discorso sui diritti, declinato ormai come il paradigma tipicamente post-moderno intorno al quale ruotano le problematiche più discusse, dalla fine dello Stato-nazione alla governance come alternativa al classico government politico. Obiettivo di questo libro, che ricostruisce il percorso di alcuni tra i massimi esponenti dello Staatsrecht tedesco nella prima metà del Novecento, è invece quello di segnalare come proprio la classica dottrina generale dello Stato fosse già perfettamente consapevole del problematico rapporto sovranità(Stato)-diritti, ma lo inquadrasse entro il ragionamento sulla politicità, intesa come dimensione originaria dell'individuo associato. Emerge così che la sovranità può, se reinterpretata all'altezza delle trasformazioni più recenti, essere considerata la migliore garanzia per una società libera e democratica politicamente organizzata, dove i diritti non sono il contrario della politicità, ma l'oggetto garantito dall'esercizio concreto della sovranità, quale che sia l'ambito territoriale dello Stato.

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