Libro «Un arabo che ha letto Montesquieu». Leonardo Sciascia e il Mediterraneo sud-orientale - editore: Olschki - anno: 2021
EAN: 
9788822267481

Descrizione

«Guarda che belle facce di siciliani» fu il commento di Sciascia, durante una passeggiata per le vie di Parigi con Vincenzo Consolo, indicando un gruppo di arabi incontrati nel loro andare. Consolo prosegue il suo racconto sottolineando come l'amico fosse affascinato dalla mediterraneità di Parigi, dal fatto che quelle facce si potessero ritrovare proprio lì: la varietà di umanità lo intrigava perché gli orizzonti praticati e praticabili erano troppo monoculturali. Se ci fosse bisogno di rimarcare la modernità di Leonardo Sciascia, questa sua considerazione sarebbe senz'altro da porre in evidenza. L'apertura a contesti linguistici e politici diversi, la ricezione di quelle istanze è peraltro testimoniata dalla storia delle traduzioni in arabo, turco e persiano delle opere sciasciane. In questo libro però, per la prima volta, viene sistematicamente affrontato il rapporto tra Sciascia e il mondo arabo, con Malta, Turchia e Iran nel suo complesso, un rapporto intrinseco alla stessa sicilianità di Leonardo per il quale l'isola, come ebbe a dire a Borges, «era più araba che greca».

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«Guarda che belle facce di siciliani» fu il commento di Sciascia, durante una passeggiata per le vie di Parigi con Vincenzo Consolo, indicando un gruppo di arabi incontrati nel loro andare. Consolo prosegue il suo racconto sottolineando come l'amico fosse affascinato dalla mediterraneità di Parigi, dal fatto che quelle facce si potessero ritrovare proprio lì: la varietà di umanità lo intrigava perché gli orizzonti praticati e praticabili erano troppo monoculturali. Se ci fosse bisogno di rimarcare la modernità di Leonardo Sciascia, questa sua considerazione sarebbe senz'altro da porre in evidenza. L'apertura a contesti linguistici e politici diversi, la ricezione di quelle istanze è peraltro testimoniata dalla storia delle traduzioni in arabo, turco e persiano delle opere sciasciane. In questo libro però, per la prima volta, viene sistematicamente affrontato il rapporto tra Sciascia e il mondo arabo, con Malta, Turchia e Iran nel suo complesso, un rapporto intrinseco alla stessa sicilianità di Leonardo per il quale l'isola, come ebbe a dire a Borges, «era più araba che greca».

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