Libro Verso la luce ostile. Il Mitridate - editore: Persiani - anno: 2013
EAN: 
9788896013946

Descrizione

La poesia di Luca Manini nasce da un senso d'inappagamento, dal suo sentirsi estraneo agli "avversi maestri", ossia a quanti, nel secondo Novecento, hanno caparbiamente distrutto l'aura di poeticità dei versi per discendere a un tono prosastico che poco o nulla lascia, al lettore, di emozione letteraria e di riverbero sentimentale-mnemonico. Le due raccolte qui riunite, scritte a distanza di alcuni anni, si muovono lungo lo stesso sentiero, che è ricerca di un interno (e intimo) ritmo poetico. La metrica tradizionale della sezione che apre "Verso la luce ostile" si discioglie, poco a poco, in un verso libero che vuol essere frammento di musica e di canto. È un infinito amore per la parola che muove Luca Manini ad accostarsi a essa, a lottare connessa, col suo suono, coi suoi accenti, col suo senso, o, meglio (come egli ci mostra ne Il Mitridate), coi suoi possibili, riverberantisi sensi. Le parole (italiane ma anche di altre lingue) sono spezzate, frantumate, poi ricomposte, ricreate; e son pronte a nuove mutazioni, a nuovi dissolvimenti e nuove ricomposizioni. Il viaggio/naufragio dei tre io del primo poemetto si fa, nel secondo, viaggio del poeta nel mare delle parole: viaggio di una barca che, naufragando, trova approdi che si rivelano al contempo saldi e provvisoriamente in-finiti.

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La poesia di Luca Manini nasce da un senso d'inappagamento, dal suo sentirsi estraneo agli "avversi maestri", ossia a quanti, nel secondo Novecento, hanno caparbiamente distrutto l'aura di poeticità dei versi per discendere a un tono prosastico che poco o nulla lascia, al lettore, di emozione letteraria e di riverbero sentimentale-mnemonico. Le due raccolte qui riunite, scritte a distanza di alcuni anni, si muovono lungo lo stesso sentiero, che è ricerca di un interno (e intimo) ritmo poetico. La metrica tradizionale della sezione che apre "Verso la luce ostile" si discioglie, poco a poco, in un verso libero che vuol essere frammento di musica e di canto. È un infinito amore per la parola che muove Luca Manini ad accostarsi a essa, a lottare connessa, col suo suono, coi suoi accenti, col suo senso, o, meglio (come egli ci mostra ne Il Mitridate), coi suoi possibili, riverberantisi sensi. Le parole (italiane ma anche di altre lingue) sono spezzate, frantumate, poi ricomposte, ricreate; e son pronte a nuove mutazioni, a nuovi dissolvimenti e nuove ricomposizioni. Il viaggio/naufragio dei tre io del primo poemetto si fa, nel secondo, viaggio del poeta nel mare delle parole: viaggio di una barca che, naufragando, trova approdi che si rivelano al contempo saldi e provvisoriamente in-finiti.

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