Libro Abrogatio. Lineamenti della validità temporale della norma giuridica - editore: Giappichelli - anno: 2019
EAN: 
9788892120617

Descrizione

La communis opinio secondo cui l’abrogazione non eliminerebbe la norma dal sistema, revocandone ex nunc la validità, ma avrebbe semplicemente l’effetto di delimitarne cronologicamente l’ambito di applicabilità ai soli fatti pregressi confonde due piani di indagine: quello della “abrogazione” e quello della “irretroattività” della norma; confusione determinata dalla non chiara percezione della differenza tra le due accezioni in cui può essere assunto il termine “ambito temporale di validità” di una norma giuridica. La “norma giuridica” ha infatti una duplice “dimensione temporale”: una “esterna” e un’altra “interna”. La prima, quella “esterna”, attiene, propriamente, all’arco temporale di “esistenza” di una norma all’interno di un certo sistema normativo, in quanto “appartenente” ad esso; appartenenza, e dunque “applicabilità”, che dura fino al momento in cui interviene uno dei “fatti abrogativi” previsti in via generale e astratta dall’art. 15 preleggi, la cui verificazione integra la “condizione di cessazione di esistenza” di qualunque norma. L’altra “dimensione temporale” della norma, quella “interna”, attiene viceversa all’arco temporale nel quale si deve verificare (o essersi verificata) la situazione di fatto riconducibile sotto la fattispecie da essa ipotizzata. Così intesa, la dimensione temporale della norma attiene dunque, propriamente, alla “retroattività” o “irretroattività” della “qualificazione” da essa operata in funzione dell’applicazione del tipo di disciplina ivi previsto.

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La communis opinio secondo cui l’abrogazione non eliminerebbe la norma dal sistema, revocandone ex nunc la validità, ma avrebbe semplicemente l’effetto di delimitarne cronologicamente l’ambito di applicabilità ai soli fatti pregressi confonde due piani di indagine: quello della “abrogazione” e quello della “irretroattività” della norma; confusione determinata dalla non chiara percezione della differenza tra le due accezioni in cui può essere assunto il termine “ambito temporale di validità” di una norma giuridica. La “norma giuridica” ha infatti una duplice “dimensione temporale”: una “esterna” e un’altra “interna”. La prima, quella “esterna”, attiene, propriamente, all’arco temporale di “esistenza” di una norma all’interno di un certo sistema normativo, in quanto “appartenente” ad esso; appartenenza, e dunque “applicabilità”, che dura fino al momento in cui interviene uno dei “fatti abrogativi” previsti in via generale e astratta dall’art. 15 preleggi, la cui verificazione integra la “condizione di cessazione di esistenza” di qualunque norma. L’altra “dimensione temporale” della norma, quella “interna”, attiene viceversa all’arco temporale nel quale si deve verificare (o essersi verificata) la situazione di fatto riconducibile sotto la fattispecie da essa ipotizzata. Così intesa, la dimensione temporale della norma attiene dunque, propriamente, alla “retroattività” o “irretroattività” della “qualificazione” da essa operata in funzione dell’applicazione del tipo di disciplina ivi previsto.

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