Libro Fonti del diritto e antinomie - editore: Giappichelli - anno: 2019
EAN: 
9788892130852

Descrizione

Secondo la concezione più moderna e realistica, l'ordinamento è concepito come un processo, un divenire, piuttosto che come un dato, un fatto compiuto. In questa prospettiva, l'ordinamento – inteso nel suo aspetto normativo – si ritiene sia costituito da (e si esaurisca completamente in) un complesso di regole o norme, che si presenta aperto, a-coerente e a-completo: tale insieme è aperto, in quanto si compone mediante fonti non necessariamente predeterminate in maniera compiuta, né inderogabilmente predeterminate nella loro operatività; è a-coerente, siccome nella costruzione delle norme è possibile – ed anzi è frequente – che si verifichino incompatibilità, dette 'antinomie'; è a-completo, in quanto il succedersi della produzione normativa implica la possibilità di riempire i vuoti logici e gli spazi indeterminati, detti 'lacune'. L'ordinamento, comunque, tende per sua natura a risolvere le antinomie e a colmare le lacune, anche se non è possibile eliminare le prime e/o integrare le seconde in maniera definitiva e totale, proprio in virtù della dinamicità stessa del sistema (MODUGNO 1988 [3], 1). Queste tendenze, infatti, non possono essere realisticamente immaginate se non dispiegate nel tempo, per cui via via potrà sempre accadere di rilevare una carenza oppure una sovrabbondanza di norme a fronte di quelle che sono le esigenze della convivenza organizzata. In altri termini, sarà sempre possibile rilevare che la produzione normativa sia ipersviluppata (= sussistenza di antinomie e, quindi, problema di coerenza) o iposviluppata (= sussistenza di lacune e, quindi, problema di completezza): conseguentemente, alcune fattispecie risulteranno disciplinate in maniera non chiara, non adeguata, ambigua oppure – viceversa – non saranno previste e disciplinate dalle norme vigenti. A fronte di questi 'problemi', in sede applicativa, resta comunque ferma l'esigenza degli operatori del diritto – e, in primo luogo, dei giudici – di purgare il sistema o di integrarlo, al fin di dare una soluzione compiuta a tutti i casi che dovranno esaminare e risolvere. Il presenta saggio mira ad approfondire i problemi della coerenza ponendo specifica attenzione al suo atteggiarsi pratico, e, quindi, agli orientamenti assunti in giurisprudenza per affrontarlo e risolverlo." (dalla premessa)

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Descrizione

Secondo la concezione più moderna e realistica, l'ordinamento è concepito come un processo, un divenire, piuttosto che come un dato, un fatto compiuto. In questa prospettiva, l'ordinamento – inteso nel suo aspetto normativo – si ritiene sia costituito da (e si esaurisca completamente in) un complesso di regole o norme, che si presenta aperto, a-coerente e a-completo: tale insieme è aperto, in quanto si compone mediante fonti non necessariamente predeterminate in maniera compiuta, né inderogabilmente predeterminate nella loro operatività; è a-coerente, siccome nella costruzione delle norme è possibile – ed anzi è frequente – che si verifichino incompatibilità, dette 'antinomie'; è a-completo, in quanto il succedersi della produzione normativa implica la possibilità di riempire i vuoti logici e gli spazi indeterminati, detti 'lacune'. L'ordinamento, comunque, tende per sua natura a risolvere le antinomie e a colmare le lacune, anche se non è possibile eliminare le prime e/o integrare le seconde in maniera definitiva e totale, proprio in virtù della dinamicità stessa del sistema (MODUGNO 1988 [3], 1). Queste tendenze, infatti, non possono essere realisticamente immaginate se non dispiegate nel tempo, per cui via via potrà sempre accadere di rilevare una carenza oppure una sovrabbondanza di norme a fronte di quelle che sono le esigenze della convivenza organizzata. In altri termini, sarà sempre possibile rilevare che la produzione normativa sia ipersviluppata (= sussistenza di antinomie e, quindi, problema di coerenza) o iposviluppata (= sussistenza di lacune e, quindi, problema di completezza): conseguentemente, alcune fattispecie risulteranno disciplinate in maniera non chiara, non adeguata, ambigua oppure – viceversa – non saranno previste e disciplinate dalle norme vigenti. A fronte di questi 'problemi', in sede applicativa, resta comunque ferma l'esigenza degli operatori del diritto – e, in primo luogo, dei giudici – di purgare il sistema o di integrarlo, al fin di dare una soluzione compiuta a tutti i casi che dovranno esaminare e risolvere. Il presenta saggio mira ad approfondire i problemi della coerenza ponendo specifica attenzione al suo atteggiarsi pratico, e, quindi, agli orientamenti assunti in giurisprudenza per affrontarlo e risolverlo." (dalla premessa)

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