Libro Crolli e lesioni di strutture. Dovuti a terremoti, incendi, alluvioni, degradazione dei materiali, errori di calcolo, impiego di materiali scadenti, metodi... - editore: EPC - anno: 2015
EAN:
9788863106695
Libro Crolli e lesioni di strutture. Dovuti a terremoti, incendi, alluvioni, degradazione dei materiali, errori di calcolo, impiego di materiali scadenti, metodi... - editore: EPC - anno: 2015
EAN:
9788863106695
Descrizione
Scritto nel 1942, con incredibile anticipo sui tempi, questo libro dello scomparso professor Dei Poli, eminente studioso del calcestruzzo armato e Professore Emerito presso il Politecnico di Milano per lunghi anni, è di estremo interesse ancora oggi: esso sembra scritto ieri. Il libro elenca, anche con l'ausilio di moltissime figure, un gran numero di crolli e di lesioni strutturali, classificandone e descrivendone le varie cause. Sebbene i crolli siano tutti per evidenti ragioni antecedenti il 1942, le cause di molti di essi sono le stesse dei crolli che avvengono ancora oggi. Infatti, le cause dei crolli e dei dissesti non vanno tanto e solo ricercate in deficienze di conoscenza legate allo sviluppo storico della disciplina, o nell'insufficienza delle normative, quanto in fattori che, ieri come oggi, si rivelano fatali: fretta, distrazione, euristiche semplificatorie, bias, incompetenza, cupidigia, superficialità, cecità di fronte ai sintomi premonitori, totale ignoranza, ecc.
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Descrizione
Scritto nel 1942, con incredibile anticipo sui tempi, questo libro dello scomparso professor Dei Poli, eminente studioso del calcestruzzo armato e Professore Emerito presso il Politecnico di Milano per lunghi anni, è di estremo interesse ancora oggi: esso sembra scritto ieri. Il libro elenca, anche con l'ausilio di moltissime figure, un gran numero di crolli e di lesioni strutturali, classificandone e descrivendone le varie cause. Sebbene i crolli siano tutti per evidenti ragioni antecedenti il 1942, le cause di molti di essi sono le stesse dei crolli che avvengono ancora oggi. Infatti, le cause dei crolli e dei dissesti non vanno tanto e solo ricercate in deficienze di conoscenza legate allo sviluppo storico della disciplina, o nell'insufficienza delle normative, quanto in fattori che, ieri come oggi, si rivelano fatali: fretta, distrazione, euristiche semplificatorie, bias, incompetenza, cupidigia, superficialità, cecità di fronte ai sintomi premonitori, totale ignoranza, ecc.
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