Libro Diritto penale. Scienza dei limiti del potere punitivo - editore: Giappichelli - anno: 2020
EAN: 
9788892121607

Descrizione

Cosa garantisce il cittadino dal potere autoritario dello Stato? Cosa legittima l'intervento punitivo? È il diritto penale sostanziale, ma anche processuale, "scienza dei limiti del potere punitivo"? Ovvero è "cieco meccanismo servente dell'ordine costituito"? Nel dominio dell'idea di scopo di diritto penale diviene oggi oggetto di criterio di organizzazione della legge penale quale tecnica di controllo sociale. La "funzione" dell'apparato penale, nel post-moderno, prende a consistere della conservazione del "sistema sociale", non mira più alla conservazione della società nei soli limiti necessari al pieno esplicarsi dell'autonomia individuale. Ora, invece, per dirla una volta di più con Rousseau, "il Sovrano non può imporre catene inutili alla comunità", formula questa che materializza un'idea dalla potente "forza critica": quella filosofia sociale delle libertà che "l'Illuminiso penale pre-rivoluzionario ha consegnato alla posterità attraverso la funzione critica della legalità penale". Il diritto penale deve costituire la "negazione di ogni forza", il essere il garante contro l'uso arbitrario della coercizione laddove la forza del diritto penale viene messa al servizio di un "fine particolare di governo".

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Cosa garantisce il cittadino dal potere autoritario dello Stato? Cosa legittima l'intervento punitivo? È il diritto penale sostanziale, ma anche processuale, "scienza dei limiti del potere punitivo"? Ovvero è "cieco meccanismo servente dell'ordine costituito"? Nel dominio dell'idea di scopo di diritto penale diviene oggi oggetto di criterio di organizzazione della legge penale quale tecnica di controllo sociale. La "funzione" dell'apparato penale, nel post-moderno, prende a consistere della conservazione del "sistema sociale", non mira più alla conservazione della società nei soli limiti necessari al pieno esplicarsi dell'autonomia individuale. Ora, invece, per dirla una volta di più con Rousseau, "il Sovrano non può imporre catene inutili alla comunità", formula questa che materializza un'idea dalla potente "forza critica": quella filosofia sociale delle libertà che "l'Illuminiso penale pre-rivoluzionario ha consegnato alla posterità attraverso la funzione critica della legalità penale". Il diritto penale deve costituire la "negazione di ogni forza", il essere il garante contro l'uso arbitrario della coercizione laddove la forza del diritto penale viene messa al servizio di un "fine particolare di governo".

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