Libro Scientia rerum e scientia iiuris. Fatti, linguaggio, discipline nel pensiero giurisprudenziale romano - editore: CEDAM - anno: 2019
EAN: 
9788813371234

Descrizione

Dalla relazione conclusiva: «questo tema veramente affascinante (…) è stato specificato dagli organizzatori del Convegno con il sottotitolo "Fatti, linguaggio, discipline nel pensiero giurisprudenziale romano", ma, ciononostante, si rivela di ampiezza pressoché sconfinata e indica un problema che si presenta universalmente in tutti i sistemi giuridici: la conoscenza che l'autore o l'operatore del diritto deve possedere della realtà a cui quest'ultimo si riferisce - sia essa di carattere generale o si presenti come caso concreto -, la terminologia con cui la medesima può o deve essere descritta per poterla regolare e infine la disciplina da formulare o da applicare in modo che il risultato risponda alle finalità attribuite al diritto nella società di cui si tratta. Una di queste può essere la certezza dei comportamenti o delle decisioni (…), altri potrebbero parlare più in generale di giustizia ed eguaglianza (…), o di progresso sociale o di altri aspetti ancora». Ancora una volta una sana lettura del passato per confrontarsi con problemi e temi di sempre, senza vuote laudationes temporis acti, ma nella consapevolezza di un'irrinunciabile continuità, che dal tempo presente permetta meglio di guardare a quello passato e di immaginare un futuro che del passato faccia tesoro.

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Dalla relazione conclusiva: «questo tema veramente affascinante (…) è stato specificato dagli organizzatori del Convegno con il sottotitolo "Fatti, linguaggio, discipline nel pensiero giurisprudenziale romano", ma, ciononostante, si rivela di ampiezza pressoché sconfinata e indica un problema che si presenta universalmente in tutti i sistemi giuridici: la conoscenza che l'autore o l'operatore del diritto deve possedere della realtà a cui quest'ultimo si riferisce - sia essa di carattere generale o si presenti come caso concreto -, la terminologia con cui la medesima può o deve essere descritta per poterla regolare e infine la disciplina da formulare o da applicare in modo che il risultato risponda alle finalità attribuite al diritto nella società di cui si tratta. Una di queste può essere la certezza dei comportamenti o delle decisioni (…), altri potrebbero parlare più in generale di giustizia ed eguaglianza (…), o di progresso sociale o di altri aspetti ancora». Ancora una volta una sana lettura del passato per confrontarsi con problemi e temi di sempre, senza vuote laudationes temporis acti, ma nella consapevolezza di un'irrinunciabile continuità, che dal tempo presente permetta meglio di guardare a quello passato e di immaginare un futuro che del passato faccia tesoro.

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